Metaemoglobinemia: dalla diagnosi al trattamento

Background e obiettivi: La metaemoglobina è la forma ossidata dell’emoglobina, che non lega l’ossigeno e aumenta l’affinità dell’ossigeno per la porzione parzialmente ossidata dell’emoglobina. L’aumento dei livelli di metaemoglobina nel sangue è secondario ai cambiamenti congeniti e all’esposizione a diversi agenti chimici, con conseguente disturbo con diverse diagnosi differenziali, che può portare alla morte se non viene trattato., L’obiettivo di questo rapporto era quello di rivedere questo argomento, sottolineando le informazioni rilevanti per la gestione clinica dei pazienti con metaemoglobinemia.

Contenuto: Quando la concentrazione di metaemoglobina nel sangue è superiore all ‘ 1,5%, il paziente sviluppa cianosi, la caratteristica principale di questo disturbo. Il colore del sangue arterioso diventa marrone scuro con PaO2 normale. Si dovrebbe sospettare la diagnosi in pazienti con cianosi e bassa saturazione (SpO2) senza significativa disfunzione cardiopolmonare. La co-ossimetria è il gold standard e definisce la diagnosi., Il trattamento deve essere basato sul fatto che la sindrome sia acuta o cronica (eziologia) e sulla gravità dei sintomi. I livelli ematici di metaemoglobina sono importanti, specialmente nei casi acuti. Il trattamento di base include la rimozione dell’agente responsabile del disturbo, la somministrazione di ossigeno e l’osservazione. I casi gravi devono essere trattati con l’antidoto specifico, il blu di metilene, che non è efficace in alcune situazioni.

Conclusioni: La metaemoglobinemia è un disturbo potenzialmente grave, la cui diagnosi dipende da un alto grado di sospetto., In generale, gli anestesisti sono i primi a rilevare il problema nel periodo preoperatorio e dovrebbero condurre il trattamento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *