Poesia della settimana: Alla Sua Coy Mistress

Il poeta maschio avanza attraverso la letteratura europea, supplicando eloquentemente con la sua amante di cogliere il giorno, cioè venire a letto. Non sentiamo molto dalla padrona-a meno che naturalmente non guardiamo nei flussi sotterranei di ballate e canzoni popolari, che sono perennemente pieni dei lamenti anonimi di quelle donne che si sono lasciate afferrare (da marinai e soldati allegri più spesso dei poeti, va detto) e sono stati lasciati in possesso del bambino.,

Nel poema di questa settimana, Alla sua timida amante, Andrew Marvell porta la richiesta convenzionale a nuove vette di arguzia fantasiosa. “Se avessimo solo il mondo abbastanza, e il tempo time” riflette l’oratore, e quasi subito il lettore è condotto in un’utopia in cui questa felice condizione esiste letteralmente. Come un romanziere, sembra, Marvell ha intrapreso la ricerca di quella domanda seminale, ” E se?”La presunzione metafisica è diventata una fantasia ingegnosamente estesa.,

Lodando le satire in prosa del poeta, Hugh MacDonald, editore delle Poesie di Andrew Marvell (1952), scrive: “Al posto del feroce attacco in molte delle sue satire ha usato battute o ‘buffonate’, come veniva chiamato allora, contro i suoi avversari.”Ripristiniamo quel verbo nel contesto del poema, perché suggerisce il tono leggermente stuzzicante, la facile fluidità dell’argomento e presumibilmente l’intero cast della mente esemplare di Marvell., Il poeta dello Yorkshire sta parlando con la sua amante astuta e desiderabile, non, ovviamente, con un avversario politico, ma, in una certa misura, sta divertendo.

Allo stesso modo, quelle fioriture di esagerazione comica emettono da profondità gravi e appassionate. Marvell non sta scherzando sul suo senso di urgenza; ci ricorda che la mortalità non è uno scherzo. Quando traccia corporalmente il corteggiamento espansivo e tenero, riflette il sogno serio di ogni amante: l’atemporalità. Come Louis MacNeice avrebbe immaginato secoli dopo, ” Il tempo era lontano, e da qualche altra parte.,”

Quanto abilmente Marvell racchiude un senso di vastità nei suoi distici compatti a quattro battute. Lo fanno per immagini e per assonanza (sono utili i nomi dei fiumi fortuiti con le loro consonanti raggruppate), per parole polisillabiche (“vegetale”, che ha ispirato l’aggettivo) e riferimento a quantità specifiche, ma soprattutto per l’affiatata coerenza logica all’interno di ogni sezione e in tutto il poema. A questo proposito, la sua arte sembra paragonabile a quella del suo grande amico e collega, John Milton. Questo poema lirico ha un tocco dell’epica in miniatura.,

Il poema si scurisce mentre procede, e la fantasia del tempo si sposta nei tratti sgradevoli della decadenza e dell’annientamento. I vermi, cioè i vermi, non sono gli unici colpevoli. È interessante notare che, spaventosamente, gli amanti stessi sono esortati a imitare i rapaci, che ingurgitano immediatamente il loro cibo, a differenza del tempo “slow-chapped” (slow-jawed). L’immagine della palla è ambigua: non solo suggerisce la felice sfera chiusa della copulazione, ma una palla di cannone, che incarna la spietata determinazione di avere successo., Il piacere costa: deve essere strappato dalle “porte di ferro della vita”, un’immagine che ovviamente ha poco a che fare con le battute sulla verginità e molto di più con le realtà potenzialmente letali, oltre che vivificanti, del lavoro e della nascita. E quella comprensione più oscura è anche ciò che rende questo un grande poema. Il suo spirito è sostenuto da una consapevolezza quasi darwiniana della lotta per la sopravvivenza, e dalla sua tenuità e brevità quando raggiunta.

Alla Sua Amante timida

Avevamo solo il mondo abbastanza, e il tempo,
Questa timidezza, signora, non era un crimine.,
Ci sedevamo e pensavamo da che parte
camminare e passare il nostro lungo giorno d’amore.
Tu dal lato indiano Gange’
rubini Shouldst trovare; Io dalla marea
Di Humber si lamenterebbe. Vorrei
amarti dieci anni prima del diluvio,
E tu dovresti, se vuoi, rifiutare
Fino alla conversione degli ebrei.,
Il mio amore vegetale crescerebbe
Più vasto degli imperi e più lento;
Cento anni dovrebbero andare a lodare
I tuoi occhi e lo sguardo sulla tua fronte;
Duecento per adorare ogni seno,
Ma trentamila per il resto;
Un’età almeno per ogni parte,
E l’ultima età dovrebbe mostrare il tuo cuore.
Per, signora, si meritano questo stato,
Né mi piacerebbe a tasso più basso.

Ma alle mie spalle sento sempre il carro alato del Tempo correre vicino:
E laggiù tutti davanti a noi giacciono
Deserti di vasta eternità.,
La tua bellezza non sarà più trovata;
Né, nelle tue volte di marmo, suonerà
Il Mio canto echeggiante; allora i vermi proveranno
Quella verginità a lungo conservata,
E il tuo caratteristico onore si trasformerà in polvere,
E in cenere tutta la mia lussuria:
La tomba è un luogo fine e privato,
Ma nessuno, penso, ci abbracci.,

Ora dunque, mentre la tonalità giovanile
Siede sulla tua pelle come rugiada mattutina,
E mentre la tua anima volenterosa traspare
Ad ogni poro con fuochi istantanei,
Ora facciamoci lo sport mentre possiamo,
E ora, come uccelli da preda amorosi,
Piuttosto in una volta il nostro tempo divorare
Che languire nel suo potere lento screpolato.
Facciamo rotolare tutta la nostra forza, e tutta
La nostra dolcezza, in una sola palla,
E strappare il nostro piacere con aspro conflitto
Attraverso le porte di ferro della vita:
Così, anche se non possiamo fare il nostro sole
Stare fermo, ma lo faremo correre.,

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