I ricercatori britannici stanno studiando la fattibilità che l’acido metanoico, il più semplice acido carbossilico, potrebbe svolgere un ruolo chiave in un’economia a basse emissioni di carbonio.
Per decenni le persone hanno discusso il concetto di un’economia dell’idrogeno, in cui il principale vettore energetico nella società è il gas idrogeno, che viene ossidato nelle celle a combustibile per produrre elettricità e acqua, senza emissioni di anidride carbonica.,
Tale economia dipenderebbe dalla produzione di grandi quantità di idrogeno in modo da non aumentare le emissioni di carbonio, ad esempio mediante l’elettrolisi dell’acqua mediante l’energia eolica o mareale, o mediante la gassificazione della biomassa.
Tuttavia, gli ostacoli a un’economia dell’idrogeno includono l’alto costo delle celle a combustibile e la difficoltà di immagazzinare l’idrogeno.
Ora, un gruppo di ricercatori provenienti da cinque università britanniche – Bath, Leeds, Oxford, Reading e Strathclyde – ha ricevuto una sovvenzione dall’EPSRC per studiare la fattibilità di un’economia dell’acido metanoico.,
Il concetto ampio prevede la produzione di acido metanoico – HCOOH – mediante la combinazione catalitica diretta di idrogeno e anidride carbonica. L’acido metanoico sarebbe effettivamente un mezzo per immagazzinare chimicamente l’idrogeno. Sarebbe utilizzato nelle celle a combustibile e la CO2 rilasciata sarebbe essenzialmente ricatturata per produrre più acido metanoico.
Inoltre, l’acido metanoico verrebbe utilizzato come materia prima per produrre prodotti chimici e polimeri più elevati. In questo modo l’anidride carbonica verrebbe effettivamente sequestrata.,
Peter Hall dell’Università di Strathclyde ha dimostrato un nuovo tipo di celle a combustibile acido metanoico e ritiene che tali celle a combustibile potrebbero superare molte delle difficoltà delle loro controparti a base di idrogeno o metanolo. Altri membri del consorzio stanno lavorando a nuovi sistemi catalitici per produrre acido metanoico e usarlo come materia prima chimica. Lo studio di fattibilità dovrebbe essere completato nell’autunno 2006.
Simon Hadlington