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La politica estera di Nixon

Il presidente Nixon perseguì due importanti politiche che culminarono entrambe nel 1972. Nel mese di febbraio ha visitato Pechino, mettendo in moto la normalizzazione delle relazioni con la Repubblica Popolare Cinese. A maggio, si recò in Unione Sovietica e firmò accordi che contenevano i risultati dei primi colloqui sul Trattato di limitazione delle armi strategiche (SALT I), e furono avviati nuovi negoziati per estendere ulteriori misure di controllo delle armi e disarmo.,

La visita di Nixon in Cina

Questi sviluppi segnarono l’inizio di un periodo di “distensione” in linea con una tendenza generale degli americani a favorire un profilo inferiore negli affari mondiali dopo la guerra del Vietnam, che si concluse definitivamente nel 1975 con l’ultimo ritiro del personale statunitense. Mentre i miglioramenti nelle relazioni con l’Unione Sovietica e la Repubblica Popolare cinese hanno segnalato un possibile disgelo nella Guerra fredda, non hanno portato a un miglioramento generale del clima internazionale., L’economia internazionale ha vissuto una notevole instabilità, portando a una significativa modifica del sistema finanziario internazionale in vigore dalla fine della seconda guerra mondiale.

Durante l’amministrazione Nixon, le questioni scientifiche, tecnologiche e ambientali internazionali sono cresciute in risalto. Nell’ottobre 1973, il Congresso approvò la legislazione che istituiva il Bureau of Oceans and International Environments and Scientific Affairs (OES), per gestire le questioni ambientali, meteo, oceani, affari antartici, atmosfera, pesca, conservazione della fauna selvatica, salute e questioni demografiche., Il Dipartimento ha avuto difficoltà a riempire la nuova posizione di assistente segretario fino al gennaio 1975, quando l’ex commissario per l’energia atomica, Dixie Lee Ray, ha preso il lavoro. Tuttavia, si è dimessa sei mesi dopo sostenendo che OES non stava giocando un ruolo politico significativo.

Sebbene il segretario Rogers avesse ancora un’ampia responsabilità per la politica estera, tra cui Europa, Medio Oriente, Africa, America Latina e organizzazioni internazionali, il Dipartimento di Stato risentiva della sua esclusione dalle decisioni politiche chiave, e il Segretario combatteva continuamente per rendere note le sue opinioni.

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