Come è stata inventata la musica? Una risposta medievale

Vi siete mai chiesti come è stata inventata la musica? Apparentemente, anche le persone nel Medioevo pensavano a questa domanda e hanno trovato diverse risposte interessanti.

Il Medioevo vide un rinnovato interesse per la musica, con la formazione di nuovi stili e la creazione di notazioni musicali che usiamo ancora oggi. Nei monasteri e nelle università la musica veniva studiata e molte opere sopravvivono dal periodo che esaminano la meccanica del canto e come perfezionare i vari suoni.,

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Questi lavori spesso si occupavano anche della storia della musica, e una domanda a cui hanno cercato di rispondere è come è nata la musica, e a chi dovrebbe essere attribuito il merito di averla inventata. Alla ricerca di risposte, gli scrittori medievali si rivolsero a fonti bibliche, nonché alla mitologia e alle leggende greche e romane. Di solito proponevano diverse risposte, tra cui l’accredito di un personaggio del Libro della Genesi di nome Jubal, che si diceva suonasse il flauto, o Anfione, un figlio di Zeus, a cui fu data la lira.,

Una storia popolare del Medioevo accredita il filosofo greco Pitagora come l’inventore della musica. L’Introductorium musicae, scritto nella prima metà del xv secolo da Johannes Keck, spiega:

Egli, si dice, per caso passando da una fucina, udì il colpo di quattro martelli che facevano il diapente (quinto), il diatessaron (quarto) e l’ottava nelle proporzioni dei loro suoni., Ma sospettoso se per cambiamento questa proposizione di suoni dipendesse dalla forza delle braccia dei fabbri che lavoravano così, egli stesso istruì i fabbri che colpivano di nuovo con martelli scambiati. Poi, nonostante il cambiamento dei martelli, la precedente proporzione di suoni è rimasta per ciascuno di essi. Da dove ha imparato in modo intelligente dal processo, che nel peso dei martelli consisteva dei suoni.,

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Medieval woodcut showing Pythagoras with bells and other instruments in Pythagorean tuning.,/div>

Una spiegazione è data nel 13 ° secolo, manuale Summa musice, in cui l’autore tenta di utilizzare l’etimologia delle parole per rintracciare le origini della musica:

Alcuni dicono che la ‘musica’ è equivalente a ‘moysica’ da ‘moys’, che significa acqua, perché quando l’acqua di pioggia (o di qualsiasi altro tipo) cade su diversi tipi di sostanza – ora sui tetti, ora su di pietre, ora sulla terra, ora, su acqua, su vasi vuoti, ora su di foglie di alberi – produce suoni diversi, e gli Anziani, si dice che hanno inventato la musica, portando questi suoni insieme.,

nel Frattempo, Fiorenzo de Faxolis, un musicista italiano e sacerdote, offerti questa antica leggenda per spiegare come strumenti a corda strumenti sono stati inventati:

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è stato riferito da alcuni che in una certa occasione il Nilo inondato molto di più rispetto al solito, in modo che le terre sulle sue rive erano coperte; dopo il suo ritiro innumerevoli pesci morti, lasciati senza acqua in tutto il campi., E accadde in quel momento che Mercurio si fece strada attraverso questa sabbia e trovò un guscio in cui un pesce era già marcito; Mercurio si dice che abbia preso il guscio e non abbia trovato altro che quattro tendini del pesce che era stato in esso; si dice che li abbia toccati uno per uno e quindi sia diventato il primo a scoprire questo tetracordo.

Potrebbe essere giusto dire che gli autori medievali hanno capito che tutte queste leggende e storie in competizione significava che non avrebbero mai veramente conosciuto le origini della musica., Forse molti di loro condividevano il punto di vista espresso nella Summa musice:

Riguardo a tutto questo, diciamo opportunamente, con Aristotele, che gli inizi di tutte le arti, e gli strumenti al momento della loro invenzione, erano grezzi e magri, ogni successivo innovatore aggiungeva qualcosa di nuovo., In questo modo il rivolo di una sorgente ultima, allargata da una confluenza di acque, può essere trasformato in un fiume che trasportano navi, e potrebbe essere, come dice Mosè, che Jubal è stato il primo, dal cui nome deriviamo sia ‘iubllus’ e ‘iubal’, e che gli altri menzionati, venendo dopo, aggiunto qualcosa di nuovo e così via fino al tempo presente.

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Ulteriori informazioni:

Fiorenzo de Faxolis, Libro sulla Musica, edito e tradotto da Bonnie J., Blackburn e Leofranc Holford-Strevens (I Tatti Biblioteca Rinascimentale, 2010)

Johannes Keck, Introductorium Musicae, tradotto da Pietro Slemon (Istituto di Musica Medievale, 2001)

Suzanne Signore, la Musica nel Medioevo: Una Guida di Riferimento (Greenwood Press, 2008)

La Summa Musice: Tredicesimo Secolo il Manuale per Cantanti, edito e tradotto da Christopher Pagina (Cambridge University Press, 1991)

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Top Image: Dettaglio di una miniatura di un uomo che suona un organo portatile, con un’arpa che giace accanto a lui. La British Library, MS Harley 334 f.25v

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